Reptilica
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Reptilica
Reptilica is partly animation and partly a film where real people perform. It Starts with a doll which is animated with the stop motion technique, she is searching through the many dry leaves that rest on the floor, something she has seen or felt passing by, but she can’t seem to find it.
Other scenes in the movie introduce small pink worms falling on a group of ivy leaves, these are the disturbing presence that bother the doll as they sneak under the leaves, never letting themselves to be seen.
These worms might be imaginary creatures belonging to the same fragmented body of the doll/woman.
The doll’s actions alternate with those of a real woman, which is also searching through the leaves, and her movements at some stage of the film become frenetic: she tries to cover her body with the plants as if to operate an impossible symbiosis with nature.
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Reptilica
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Il mio video s’intitola Reptilica e con esso esploro il tema della donna come essere che si pone ai confini tra cultura e natura e che fa da tramite verso un mondo dell’immaginario inesplorato dove la comunicazione non è più logico/linguistica. La “magia”, così come è sempre stata chiamata fin dai tempi passati, si può anche interpretare come una capacità sensoriale umana
in eccesso, un potere rimasto latente o una forma di conoscenza che sfrutta la capacità dell’istinto di guidare azioni e gesti oltrepassando le elaborazioni razionali per diventare premonizione. Il corpo femminile conserva da secoli al suo interno, come racchiusa in un guscio sigillato, questa conoscenza antica ereditandola dalle sacerdotesse che vivevano nei
tempi pagani.
Il video è costituito da immagini e movimenti, vi domina una figura femminile a tratti totalmente immersa in un contesto naturale, il quale è di per se un luogo magico, ed a tratti situata in un luogo surreale formato da un pavimento a scacchi bianchi e blu sul quale si notano varie sculture le cui forme che richiamano corpi deformi o cordoni ombelicali. In questo
scenario, insieme all’esplorazione del tema che coinvolge il corpo femminile, i suoi prolungamenti o poteri latenti, porrò un accento sulla relazione che la condizione femminile ha con la realtà e la vita contemporanea. I movimenti frenetici che la bambola animata e la donna reale compiono esprimono il disagio ed il panico di un corpo sovraccarico di informazioni e di
riflussi esterni a tal punto che la frenesia si trasforma in una perdita di controllo terribile. Nonostante la rivendicazione dei diritti e la liberazione, l’essenza piena del corpo femminile non è ancora del tutto libera una cultura che da lungo tempo, da secoli, si è costruita sull’inibizione dell’indipendenza della donna e sulla demonizzazione delle sue caratteristiche più proprie, quali
ad esempio il potere dello sguardo seducente, un tipo di desiderio ipnotico e attivo che nulla ha a che vedere e non può essere associato con le immagini nelle quali la figura femminile è posta come oggetto ignaro dello sguardo maschile. Nell’epoca attuale l’espressione artistica femminile è finalmente riconosciuta in ambiti ufficiali, ma in molti casi continua ad inscenare le
tante incertezze, i compromessi e la ricerca incessante della donna di trovare nuove maschere da indossare per mimetizzare quel “eccesso corporeo” che non s’innesta con la cultura o per rielaborare l’effettiva esistenza di un corpo pensante e poliedrico a dispetto del modello virginale della cultura cristiana – da qui la contrapposizione e l’alternanza nel video dell’algida
bambola con la donna reale – e riproporne quegli aspetti che la cultura reprime o respinge come “altro”.
Il titolo di questo video, Reptilica, fa riferimento ai rettili che la Medusa, famoso personaggio della mitologica greca, ha sul capo, i quali sono anche il simbolo della seduzione e della potenza ricreatrice del corpo femminile.
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